Nel cuore del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato si trova un’opera monumentale, intensa e vibrante: Ri de Pomme (1988) di Julian Schnabel, una delle figure più rappresentative del Neo-Espressionismo americano. Con i suoi quasi cinque metri per lato e la superficie ruvida di un telone militare, il dipinto incarna la forza materica e la carica emotiva tipiche dell’artista.

Nel 2002 l’opera subì un restauro invasivo: nuove stesure di colore vinilico quasi coprirono i toni originali, alterandone l’aspetto. Per restituire autenticità a Ri de Pomme, il Dipartimento di Chimica delle Università di Firenze e Pisa, con il contributo dell’ICVBC-CNR, ha condotto una campagna diagnostica esemplare.
L’obiettivo: distinguere i materiali originari da quelli aggiunti, per rendere possibile una rimozione selettiva dei colori non autentici.

Quando la chimica incontra l’arte

L’intervento è stato possibile grazie all’impiego combinato di tecniche spettroscopiche e cromatografiche d’avanguardia:

  • FORS (Spettroscopia in Riflettanza con Fibre Ottiche): una tecnica non invasiva che, analizzando la luce riflessa, ha permesso di mappare le aree originali del dipinto e differenziarle da quelle ridipinte.
  • Micro-Raman: ha confermato la presenza del pigmento sintetico PV23 (viola di dioxazina) nei colori vinilici del restauro, e individuato pigmenti a base di ftalocianine nel colore originale di Schnabel.
  • Pirolisi analitica e gascromatografia accoppiata alla spettrometria di massa (Py-GC/MS e GC/MS): hanno svelato la natura del legante originario, un olio di lino siccativo, e del supporto cerato a base di fibre di cellulosa impermeabilizzate con cera paraffinica.

Il valore della ricerca scientifica nel restauro

Grazie a questo approccio multidisciplinare, i ricercatori hanno potuto restituire all’opera il suo linguaggio cromatico autentico, distinguendo con precisione la mano dell’artista dalle aggiunte successive.
È un esempio concreto di come la chimica analitica sia oggi una delle più potenti alleate della conservazione dell’arte contemporanea, capace di leggere la materia per riscoprirne la storia.

Tradizione e innovazione in dialogo

La vicenda di Ri de Pomme racconta come la scienza possa accompagnare l’arte in un processo di rinascita. Le tecniche di analisi non distruttive, sempre più precise e rispettose, permettono di intervenire con conoscenza e misura anche su opere recenti, restituendo autenticità e valore culturale.

Nel laboratorio e nel museo, la chimica continua a svelare la verità nascosta nei pigmenti, nei leganti e nei materiali.
Perché ogni colore, se osservato da vicino, racconta molto più di quanto si possa vedere.