La selezione del piano di lavoro è fondamentale per garantire l’efficienza, la sicurezza e la qualità delle attività in un laboratorio. Tuttavia, spesso si commettono errori che possono compromettere l’operatività e la sicurezza. Ecco una panoramica degli errori più comuni e come evitarli.
1. Dimensioni inadeguate
Uno degli errori più frequenti è la scelta di piani di lavoro con dimensioni insufficienti. Strumenti moderni, sebbene più compatti, richiedono comunque spazio adeguato per funzionare correttamente. È essenziale considerare lo spazio necessario per collegamenti elettrici, prese, connessioni a gas e altre utenze. Inoltre, dispositivi come computer e monitor necessitano di spazio aggiuntivo. Una superficie di lavoro troppo ridotta può limitare l’efficienza operativa e rendere difficoltosa la manutenzione degli strumenti.
Soluzione: Optare per banchi carrellati con piani in laminato plastico massivo ad alta pressione (HPL), con una profondità adeguata, può facilitare il posizionamento e la riorganizzazione delle stazioni di lavoro. In laboratori esistenti, la sostituzione dei piani con soluzioni più profonde può aumentare lo spazio disponibile, migliorando l’ergonomia e l’efficienza.
2. Configurazione inefficiente
La presenza di bordi di contenimento sui piani di lavoro, sebbene utile per prevenire sversamenti, può rappresentare un ostacolo. Questi bordi possono interferire con il posizionamento degli strumenti e creare discontinuità nelle superfici di lavoro. Inoltre, l’assenza di spazi dedicati per contenitori di reagenti o vaschette di scarico può portare a un utilizzo improprio dello spazio, aumentando i rischi per la sicurezza.
Soluzione: Integrare passacavi e mobili contenitori sotto il piano di lavoro può organizzare meglio lo spazio e ridurre i rischi. Evitare vaschette di scarico sul piano di lavoro, a meno che non siano indispensabili, può prevenire utilizzi impropri e garantire superfici continue e facili da pulire.
3. Scelta di materiali non idonei
La selezione del materiale del piano di lavoro è cruciale. Superfici con elevata rugosità possono favorire l’annidamento di funghi e batteri, rendendo difficile la pulizia e la sanificazione. Materiali come l’acciaio porcellanato possono presentare problemi di qualità superficiale, mentre il laminato HPL, pur essendo resistente, può non essere ideale in ambienti che richiedono elevati standard di igiene. Anche il vetro, se non trattato adeguatamente, può presentare difficoltà di sanificazione a causa della sua idrofilia superficiale.
Soluzione: Valutare attentamente le esigenze specifiche del laboratorio e consultare le tabelle di resistenza chimica per scegliere il materiale più adatto. Considerare trattamenti superficiali che migliorino le proprietà igieniche dei materiali, garantendo al contempo resistenza e durabilità.
Una scelta ponderata e informata del piano di lavoro può prevenire inefficienze e garantire un ambiente sicuro e produttivo. Affidarsi a esperti nella progettazione e fornitura di arredi tecnici come Ghiaroni è fondamentale per evitare errori comuni e assicurare la qualità delle attività di laboratorio.
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