Benvenuti nella rubrica di Ghiaroni dedicata ai “Luoghi della Scoperta”, dove ogni angolo racconta storie straordinarie di innovazione e insegnamento. Oggi ci immergiamo nelle radici dell’Università pavese, un’avventura che ha inizio nel lontano 825 d.C.

L’inizio dell’avventura accademica

Gli anni 825 e 1361 sono i momenti storici che segnano l’inizio dell’avventura accademica dell’Università di Pavia, il più antico ateneo della Lombardia e uno dei più antichi in Europa. Nell’anno 825, l’imperatore Lotario emise il capitolare che istituì a Pavia la scuola di retorica, destinata alla formazione dei funzionari del regno. Successivamente, nel 1361, l’imperatore Carlo IV fondò lo Studium Generale, un istituto di grande prestigio con una vocazione giuridica e letteraria che attirava studenti provenienti da ogni angolo dell’Europa. Questi eventi segnarono l’inizio di una lunga tradizione accademica che ha plasmato il carattere e la reputazione dell’Università di Pavia nel corso dei secoli.

Una costellazione di menti brillanti.

Negli anni l’Università di Pavia è stata davvero una fucina di talenti, ospitando una costellazione di menti brillanti che hanno plasmato la cultura e la scienza in Italia. Da Lazzaro Spallanzani, il geniale naturalista, a Gerolamo Cardano, il matematico rinomato per i suoi contributi all’algebra e alla meccanica, fino ad arrivare a Lorenzo Mascheroni e il visionario fisico Alessandro Volta, professore di Fisica Sperimentale, Rettore dell’Ateneo e creatore della pila elettrica. Non dimentichiamo Antonio Scarpa, pioniere della Chirurgia moderna.

Nell’epoca napoleonica, Vincenzo Monti e Ugo Foscolo aggiunsero gloria all’Università, con quest’ultimo che nel 1809 tenne una memorabile prolusione su “Dell’origine e dell’ufficio della letteratura” a Pavia. Il palcoscenico ospitò anche illustri medici, tra cui Carlo Forlanini, inventore del pneumotorace per la cura della tisi polmonare, e Camillo Golgi, insignito del Nobel per la Medicina nel 1906.

Ma la storia di eccellenza continua. Giulio Natta, il brillante chimico, e Carlo Rubbia, il genio della fisica, sono due dei docenti che saranno poi insigniti del premio Nobel.

Giulio Natta e i nuovi orizzonti per la chimica organica industriale

Il brillante ingegnere chimico italiano, nato a Porto Maurizio nel 1903 e scomparso a Bergamo nel 1979, è stata una figura di spicco nella storia della scienza e fino al 1935 ha tenuto la cattedra di chimica presso l’ateneo pavese. La sua carriera ha attraversato l’epoca delle leggi razziali, e il suo impegno scientifico durante la guerra ha contribuito a importanti processi industriali. Nel 1952, l’incontro con la Montecatini ha dato vita a una collaborazione proficua che ha rivoluzionato il settore petrolchimico. Nel 1963, ha ricevuto il premio Nobel per la chimica per le sue fondamentali ricerche sulla polimerizzazione stereoregolare, insieme a K. Ziegler. La sua scoperta dei polimeri isotattici ha aperto nuovi orizzonti industriali, dimostrando la sua genialità scientifica e la sua influenza duratura sulla chimica organica industriale. La sua eredità è consolidata nei due volumi “Stereoregular polymers and stereospecific polymerisations” pubblicati nel 1967. La sua vita e il suo contributo hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia della scienza e dell’industria.

A Pavia, il passato glorioso è solo l’inizio di una tradizione che avanza nel futuro con passione e dedizione!

Continua a seguire questa rubrica e leggi gli altri articoli su Discover Ghiaroni.